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turbini, gli uracani tanto dentro, ed intorno Padova, che nel Friuli, ed altrove. Quivi poi si presenta da esaminare un’altro osservabile Fenomeno.

Subentrato al fine del Mese un sensibile caldo, che dando sull’umido fresco imbevuto già dalle piante, generò un’insigne ruggine, o nebbia, che si estese per tutti questi Territorj; disseccò in breve, e fece cadere le foglie a molti alberi, e fruttaj, cadere mezza l’uva, imprimendo al residuo una cattiva qualità; assiderò il gran-turco, il riso, e gli altri legumi. Questa è quella che si può veramente chiamare uredo, e sideratio, che regna al nascer della Canicola in tali giorni, alla fine di Luglio; (In questi anni), Plinio (lib. 17. cap. 37). Proprium siderationis est ab ortu Canis siccitatum vapor, cum insitae ac novellae arbores moriuntur, praecipue ficus, ac vites. Tal danno si attribuisce alla Canicola, in quanto l’abbondanza, e la condensazione dei vapori, fermentando coi Caldi Solari, si attacca, e brugia le foglie, le frutta, e le piante stesse, specialmente i fichi, e le uve, come è succeduto quest’Anno. Ma le procelle, e le pioggie, del mese che die-

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