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equabile, a cagione di questo ritardo del tramontare, in capo a sei mesi si troverebbe anticipare le 24 ore per tre ore, e mezza: ed il dì 21 Giugno segnerebbe XXIV, a ore 20 e mezza. Per ischivar questo, bisogna di giorno in giorno toccare l’orologio, e portar l’indice a dietro, sicchè le 23 e mezza s’accordino col tramontare ritardato del Sole. L’opposto succederebbe se volessimo accordare l’orologio al tramontar del Sole del dì 21 Giugno; coll’anticipare che fa il Sole il suo tramontare di giorno in giorno, segnerebbe le 24 ore, a tre ore e mezza di notte. Questo è un gran vizio intrinseco dell’Orologio Italiano.

All’opposto il Mezzodì, e la Mezzanotte sono punti fissi, ed invariabili per ogni stagione, e per ogni clima, sempre distanti tra loro lo spazio di dodici ore. Il Mezzodì si può osservare a rigore: ed una buona Meridiana una volta tirata ne dimostra il momento per tutto l’anno. Dunque un buon Orologio, messo a ore XII del Mezzodì, mostrerà sempre le XII della Mezzanotte, per conseguenza una ad una tutte le altre Ore dodici della mattina, e le dodici della sera.

E’ vero, che il moto del Sole, accelera-