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successe una considerabile escrescenza di Brenta, che produsse anche una rotta d’argini verso Piove di Sacco. Ma, oltre che il resto del Mese, se non fu bello, non fu perverso, fu questo un nulla in confronto di ciò che successe fuori d’Italia.

Nella notte dei 6. a’ 7. vi fu una pioggia prodigiosa in Borgogna con gran turbine, e saette, che in poche ore produsse un’inondazione orribile, scrostò i Monti, colmò di ghiaja i piani, rovesciò borghi, e terre, e nella Città di Arnai le duc un fulmine brugiò il Convento de’ Cappuccini. Indicibili furono le procelle, nella Manica, ed in tutto l’Oceano tanti Bastimenti provenienti da tutte le parti del Mondo per arrivare ai Porti di Francia, d’Inghilterra, e d’Olanda perirono; l’Olanda non corse mai sì gran peri colo di rimanere sommersa, scommosse le Dighe, atterrati numerosi edifizj postivi sopra, inondate le Città marittime con immenso guasto di Capitali, e di Merci; questi disastri accaddero nei giorni 13, 14, 15, coll’Apogeo e l’ultimo Quarto. Quì allora il tempo si pose piuttosto al buon fuor del vento. Ma il Barometro se ne risentì essendo calato nel giorno 14, più di 6. linee; e questa a