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che ben tosto sopravenne. È questa una rivoluzione del tutto naturale: l’aria spinta, ed accumulata in un luogo, deve rifluire, e resilire; e così ai Venti Australi devono succedere i Venti Settentrionali, come di fatto seguì. Questi per natura loro sono sempre Freddi, anche in Estate; molto più in Autunno. Già nei Monti del Nord doveano esser cadute molte nevi, ed essersi formato del Ghiaccio: ecco dunque l’acuto Freddo, che prese possesso sin dall’Ottobre, e s’inasprì, vieppiù, in Novembre, e Decembre colle Nevi.

Questo freddo fu annunziato dall’insolito, pronto, ed universal passaggio degli Uccelli, essendo chiaro l’indizio delle copiose Nevi cadute ne’ Monti Settentrionali. Tutti i Maestri d’agricoltura, non meno che il popolo, danno questo per un pronostico di crudo Inverno, che fin ora non si verifica, che di troppo; come altresì l’altro proverbio, che dice, gran Caldo d’Estate, gran Freddo d’Inverno; quasi, che uno sia riflesso dell’altro; o che sieno due elementi, che tendono sempre ad equilibrarsi, come un ingegnoso Fisico di Lucca pretende (negli atti Elvetici) il qual principio, se fosse vero, potreb-