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questo asciutto, parlerò dopo; quì faccio un riflesso: nel mentre che l’Italia era abbruggiata per la siccità, la Polonia era annegata dalle inondazioni; cercherò di spiegare anche questo; quì solo osservo, che talora in tempo di grande asciutto, anche dentro i confini di quella Provincia, talora v’è qualche distretto incomodato da continue pioggie; all’opposto in anno di pioggie, qualche luogo patisce di siccità; Così anche s’osserva, che dove cominciò andar la Grandine, spesso in quell’anno vi ritorna. Tale fu il destino in quest’anno del nostro pedemonte di Breganze, Marostica, e Bassano, dove la tempesta ritornò tre, o quattro volte. Bisogna dire che sia una certa direzione di Vento, una traccia di vapori, qualche vena di fuoco elettrico, o d’altra spezie d’esalazione, aperta; o che l’aria, dopo la prima scossa si ritrovi quasi indebolita, come una ripa di fiume con fresco argine, o una rotta, o gli umori di un convalescente disposti a una recidiva. Per altro la pioggia dalli 3. Agosto, come ristorò la Campagna, così mitigò i bollori; e la mattina di San Bortolameo, mi ricordo d’aver provato molto freddo in viaggio.