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La speculazione deve cedere il posto alla azione. Ricordiamoci l’ammaestramento della sapienza antica: «Facere docet philosophia, non dicere». Dunque non discorsi inutili, non banalità o vane parole, non retorica vuota che creando il fantasma delle illusioni, possa distoglierci un solo istante dall’azione disciplinata mediante la quale noi dobbiamo tutti, elevate o umili siano le funzioni che noi esercitiamo, cospicuo o modesto sia il posto che occupiamo, lavorare e contribuire, nei limiti dei nostri mezzi e delle nostre forze, all’attuazione del nostro fine supremo, la vittoria della causa comune!

Oggi, quando un oratore si appresta a parlare, il pubblico prima di preoccuparsi se la sua parola è smagliante o scolorita, si domanda: che cosa ha egli fatto per il suo paese in questo momento supremo? Ed io credo che se Luigi Barthou vi ha oggi profondamente impressionati e commossi, ciò non è dovuto soltanto al fascino ed al vigore della sua meravigliosa eloquenza, ma ciò è dovuto eziandio al fatto che egli ha dato alla Patria più della sua vita; ha dato ad essa una vita che era a lui certo più cara della propria. E la sua voce aveva un accento tragico, perchè traduceva schiettamente le