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pesa su di esse. Tutto l’artificio dei loro uomini di Stato consiste nel non tenere alcun conto dell’aggressione dell’Austria contro la Serbia, come se si trattasse di cosa perfettamente naturale e legittima e della quale l’Europa non aveva il diritto di occuparsi. È su questo artificio che noi dobbiamo fermare la nostra attenzione, perchè costituisce la pietra angolare della tesi austro-germanica. Se noi distruggiamo questo artifìcio, tutta la loro tesi crolla polverizzata.
La decade drammatica, trascorsa tra la presentazione dell’ultimatum alla Serbia e la dichiarazione della guerra, è stata rischiarata di vivida luce dalla pubblicazione dei documenti diplomatici di tutti gli Stati interessati. Questi documenti sono stati abbondantemente commentati nei discorsi degli uomini di Stato, nei libri, negli opuscoli, negli articoli delle riviste e dei giornali. Io stesso ebbi ad occuparmene nel mio discorso al Trocadero, aggiungendo ai discorsi pubblicati un documento inedito. Non insisterò su questo punto per non ripetere ciò che già ho detto e che tanti altri hanno detto. La redazione dell’ultimatum austriaco brutale, insolente e non documentato; il disdegno per la risposta umile e remissiva della Serbia; la