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e confutare il signor Betmann-Hollweg molto tempo prima che questi prendesse la parola.
Scrittori e filosofi di differenti nazioni hanno pubblicato sapienti dissertazioni nelle quali enumerano una lunga e numerosa serie di cause morali, psicologiche, etniche, economiche e politiche le quali, secondo essi, dovevano condurre fatalmente alla guerra. Io ammiro la loro ingegnosità e la loro dottrina che, devo riconoscerlo, ha sedotto una parte dell’opinione pubblica; ma io mi iscrivo contro la loro tesi. Come parmi averlo già dimostrato nel mio discorso al Trocadero, nè la concorrenza economica, nè le molteplici divergenze tra la Germania e le altre potenze tutte, già definite e regolate da speciali accordi potevano costituire ragioni, nè pretesti ragionevoli per la guerra.
L’aggressione contro la Serbia
Bisogna ricondurre la guerra alla sua vera fonte: l’aggressione dell’Austria contro la Serbia. Coloro che ne ingrandiscono smisuratamente il quadro non fanno che creare la confusione nello spirito pubblico e di questa confusione l’Austria e la Germania profittano per cercare di sottrarsi alla grave ed incomoda responsabilità che