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TERZO 6 I <) autore, e di altre opere da lui pubblicate, ragiona il conte Mazzucchelli (ivi, t 2, p. 2417)• Ma le belle arti, e la pittura principalmente , ebber molti tra gl’Italiani, che seguendo le vestigia segnate già dal Vasari e da altri scrittori da noi rammentati nella storia del secolo precedente, tramandarono a’ posteri la memoria de’ più celebri professori. XXVIII. Il primo a darci una continuazion x*viu. . _ r , ,..Si nitori del Vasari fu Giovani Baglioni romano, che JpIIj st..n« a’ tempi di Sisto V, di Clemente Vili e di k bVm!a.u. Paolo V esercitò la pittura in Roma, e da quest’ultimo papa ebbe in dono una collana d’oro e la divisa dell’Ordin di Cristo (ivi, t. 2, par. 1, p. 47). Di lui abbiamo le Vite de’ Pittori, Scultori ed Architetti dal 1572 fino al 1642, stampata in Roma nello stesso anno 1642 Ma quest’opera non ebbe la sorte di quella del V asari, e non è ugualmente pregiata dagli intendenti dell’arte. Migliore è quella che sulle Vite de’ Pittori moderni fino al 1665 pubblicò in Roma nel 1672 Giampiero Bellori, autore già (da noi rammentato al principio di questo capo. Noi però non ne abbiamo che la prima parte; e la seconda, ch’ei lasciò manoscritta, non ha mai veduta la luce (ivi,par. 3, p. 704). A quattro soli pittori antichi, cioè a Zeusi, a Parrasio, ad Apelle e a Protogene, ristrinse le sue ricerche Carlo Dati, di cui sarà d’altro luogo il parlare più a lungo. Opera di più vasto argomento intraprese circa il tempo medesimo Filippo Baldinucci fiorentino, che benchè non fosse professore delle belle arti, ne fu nondimeno intendentissimo, e pe rciò dal Cardinal Leopoldo de’ Medici fu