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Gl 8 LIBRO xxvii. XXVII. Dopo aver ragionato del Davila , del innll.sTJrL’ Cardinal Bentivoglio, del P. Strada , io non oso stranerà. (|j ragionare di alcuni altri storici di minor nome , che qualche opera non molto pregevole ci diedero sulla storia di altre provincie, come della Storia delle sollevazioni e delle guerre civili della Polonia di Alessandro Cilli e di Alberto Vimina , della Storia del Regno de’ Goti in Ispagna del P. Bartolommeo de Rogatis Gesuita , della Monarchia di Spagna di Giampietro Crescenzi, della Storia d* Inghilterra di Gianfrancesco Bondi, e d’altre opere somiglianti , delle quali senza suo gran danno avrebbe potuto rimaner priva l’Italia. Migliore quanto allo stile, benchè pure abbia alquanto del gonfio, è il Compendio della Storia di Spagna del P. Paolo Bombino cosentino, prima Gesuita , poi chierico regolare Somasco, scrittore di molte altre opere , quasi tutte in latino , delle quali e della Vita del loro autore si hanno diffuse notizie presso il conte Mazzucchelli (Scritt ital. t. 2, par. 3, p. 1511) e gli altri scrittori da lui citati. Passerò in vece più volentieri alla storia delle arti; e dico sol delle arti, perchè le scienze non ebbero ancor tra noi storico alcuni di qualche nome, se se ne tragga la musica, la quale, oltre le opere di Giambattista Doni che colle sue dottissime dissertazioni ne rischiarò molto l’origine e lo stato antico, ebbe ancora la Storia della Musica di Giovanni Andrea Angelini Buontempi perugino, stampata in Perugia nel 1695, la qual però non è tale che possa bastare a chi vuole essere su questo argomento ben istruito. Di questo