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AL TOMO IX DELLA PRIMA EDIZIONE IX Io frattanto , pago di aver condotto il mio qualunque lavoro fino al termine che mi sono prefisso, prendo ora a ritoccarlo e a toglierne quegli errori e quelle mancanze che in parte vi ho io stesso scoperte, in parte mi sono state additate da’ cortesi e dotti amici, Una Storia di sì vasto argomento, qual è quella ch’io ho presa a tessere, avesse ella pure avuta la sorte di cader sotto la penna del più erudito e del più esatto scrittore che mai sia vissuto, non avrebbe potuto andare esente da molti difetti. In quanto più gravi errori dovea cader io troppo lontano dall’aver quel corredo di erudizione che sarebbe a ciò necessario! Io ho sempre temuto di me medesimo; e confesso che più volte dopo avere messo la mano al lavoro, mi ha atterrito la immensa estensione del campo clf io dovea correre, e la incredibile moltitudine degli oggetti che mi si offrivano ad esaminare. Perciò e nelle Prefazioni a’ primi tomi della mia Storia, e con replicate mie lettere ha implorato l’aiuto di dottissimi uomini, perchè coll esattezza delle loro ricerche riparassero i falli ne’: quali io ben conosceva di dover necessariamente cadere. Le mie preghiere non sono state inutili; e io ho avuto il piacere di veder molti de’ più eruditi uomini che abbia ora l’Italia, adoperarsi con non lieve loro fatica nel suggerirmi i passi ne’ quali la mia Storia abbisognava di correzioni e di supplementi. Essi possono fare testimonianza con qual riconoscenza io abbia ricevuti i loro avvisi, e come me ne sia loro dichiarato tenuto non altrimente che di un singolar beneficio, Io gli anderò indicando di mano in mano che se ne offrirà l’occasione. Ma mi si permetta il ricordare fin d’ora i nomi di alcuni a’ quali singolarmente mi protesto perciò debitore; cioè di monsignor. Giuseppe Garampi nunzio apostolico alla corte di Vienna (poi cardinale), di monsig. Onorato Gaetani de’ duchi di Sermoneta , del sig. aliate Pierantonio Serassi , del sig. abate Francesco Cancellieri, del P. Lettor Tommaso Verani agostiniano della Congregazione di Lombardia, del sig. Annibale degli Abati Olivieri, dui IV. U. sig. Giovanni Roberto Pappulàva, del sig. abate Jacopo Morelli custode della libreria di S. Marco, del sig. conte Giovanni FanLuzzi, del P. abate don Giovanili Crisostomo Trombetti canonico regolate del Salvatore,