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TERZO 6lI egli ripatrio, e molto colla sua destrezza adoperossi, sì per riconciliare col Cardinal Aldobrandini il marchese Ippolito suo fratello. che si era mostrato favorevole al duca Cesare, sì per conchiuder la pace tra questo sovrano e il pontefice Clemente VIII. Venuto questi a Ferrara, diè al Bentivoglio molti contrassegni di stima, e il nominò suo cameriere segreto, permettendogli però di tornarsene pel compimento de’ suoi studi a Padova , ove poi ebbe la laurea. Passato a Roma, vi strinse amicizia co’ dotti che ivi erano, e de’ quali egli parla nelle sue Memorie, e fu poi adoperato nella nunziatura delle Fiandre dal 1607 fino al 1616, e indi in quella di Francia fino al 1621 , nel qual anno sollevato all1 onor della porpora, fu ancora dal re Luigi XIII nominato protettor della Francia in Roma. Egli ottenne poi di deporre questo onorevole incarico, e nel 1 1 h* fatto vescovo di Terracina. La stima in cui egli era presso ogni ordine di persone, faceva credere a molti ch’ei fosse per succedere al pontefice Urbano VIII, a cui era stato carissimo, morto nel 1(144. Ma appena ei fu entrato in conclave, fu sorpreso da mortal malattia, che il condusse al fin de’ suoi giorni a’ 17 di settembre dell’anno stesso. Le Relazioni da lui distese in tempo delle sue nunziature di Fiandra e di Francia , le Lettere da esso scritte nell’occasione medesima, e le Memorie ossia Diario della sua Vita, sono, oltre la Storia delle Guerre di Fiandra, di cui poscia diremo, i monumenti non tanto del suo sapere, quanto della sua prudenza e del suo saggio discernimento,