Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/85

TERZO Go<) delle Guerre civili di Francia, la qual poscia fu tante e tante volte di nuovo stampata e tradotta in quasi tutte le lingue straniere, fra le quali edizioni le più magnifiche sono quelle della stamperia reale di Parigi nel i (344 c‘ l’accennata veneta deliy33. In fatti, per confessione degli stessi Francesi, essa è una delle migliori Storie che quelle guerre abbiano avuto. Il lungo soggiorno da lui fatto in Francia; le amicizie da lui ivi formate, la cognizione de’ luoghi da lui stesso veduti , e de’ fatti a’ quali si era trovato presente, f avean posto in istato di scrivere comunemente con sicuri ed ottimi fondamenti. Lo stil facile e chiaro , l’ordine e la connessione degli avvenimenti, le riflessioni sull’origine e sulle conseguenze delle rivoluzioni , l’esattezza delle descrizioni e la verità de’ racconti rendono la letteratura di questa Storia non solo utile, ma dilettevole ancora. S’egli ha voluto talvolta penetrar troppo avanti nel cuor de’ principi e d’altri gran personaggi, e indovinarne gli affetti e i pensieri , se ha inserite nella sua Storia orazioni da lui stesso immaginate e composte, se ha errato talvolta nella geografia , o se ha travisati i nomi francesi (nel che però egli ha peccato meno , che non facciano comunemente i Francesi ne’ nomi italiani), se in alcune circostanze de’ fatti ha preso errore , ciò pruova che la Storia del Davila non è in ogni parte perfetta; ma ella non lascia perciò di esser-tale, che poche tra le italiane e tra le francesi ancor di que’ tempi le possano stare al confronto. Cinque lettere latine, ma in uno stile poco felice ,, scritte dal Davila a Luigi