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580 LIBRO disperse. Frutto di tante fatiche del Pellegrini fu primieramente X Apparato alle antichità di Capua da lui dato alle stampe nel 1651, in cui minutamente ed eruditamente descrive le parti tutte della Campagna Felice, e ne ricerca la storia e le più antiche vicende. Con quest’opera mostrò egli il suo affetto per la sua patria. Ma maggior vantaggio ei rendette all’Italia coll’altra intitolata Historia Principum Longobardorum, nella quale ei pubblicò la Cronaca dell’Anonimo salernitano e parecchi altri monumenti storici che non avevano ancor veduta la luce, illustrò con erudite annotazioni, con dissertazioni, con giunte quattro altri antichi Cronologi pubblicati alcuni anni avanti dal P. d). Antonio Caraccioli Teatino, e sparse con ciò gran luce non solo sulla storia delle provincie del regno di Napoli, già da que’ principi signoreggiate, ma ancora su quella di tutta l’Italia. Quindi l’opera del Pellegrini, dopo essere stata pubblicata di nuovo e inserita nelle lor collezioni dal Burmanno e dal Muratori, è stata poscia un’altra volta prodotta al pubblico, e con più altre giunte e con diverse dissertazioni accresciuta e illustrata nel 1749 in Napoli per opera del signor Francesco Maria Pratilli, a cui parimente dobbiamo la Vita del Pellegrini, ch’ei vi ha premessa. In essa ei ci ragguaglia d’alcune altre opere di diversi argomenti da questo dotto scrittor pubblicate, e ci narra insieme in quai modi la gran copia de’ manoscritti da lui raccolti, e delle opere da lui o cominciate, o anche finite, con gran danno della storia venisse a perire. Perciocchè egli veggendosi