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5*78 LIBRO Storia ile’ Goti, ma a fine principalmente di farvi r apologia di Annio da Viterbo. Ma Francesco Sparavieri veronese ne scrisse un’erudita confutazione, di cui ragiona a lungo Apostolo Zeno (Diss. voss. t. 2, p. 191). Molto ancor siam tenuti a Felice Osio milanese e professore nell’università di Padova, il quale si accinse a dare in luce le Storie di Albertino Mussato, di Rolandino, de’ Cortusi e di altri storici de’ bassi tempi, e a illustrarle con note. La morte non gli permise di compire il suo lavoro, togliendol dal mondo nella peste del 1631 quando egli non era giunto colle sue note che alla metà del libro primo della Storia del Mussato. E per vero dire, fu buona sorte delle borse degli eruditi ch’ei non potesse compiere un tal lavoro; che, se ciò accadeva, la Storia sola del Mussato, che pur non è lunghissima, avrebbe occupati più tomi in folio; tanto è fecondo questo commentatore, e tante cose va egli unendo insieme sotto il pretesto di far note al Mussato, e tanto si perde in lunghissime e per lo più inutili digressioni. In questo lavoro ebbe a compagno Lorenzo Pignoria (V. sopra Un*a), e così furono quegli storici pubblicati in Padova nel i(536, e poscia inseriti dal Muratori nella sua Raccolta degli Storici italiani (t. 6). Avea già l’Osio nel 1629 pubblicata ancora la Storia di Lodi di.Ottone e di Acerbo Morena, da lui pure illustrata con note, ma più discrete, e questa pure, dopo altre edizioni, è stata di nuovo pubblicata dal Muratori. Utili parimente alla storia dei bassi tempi furon le fatiche e le opere di Cammillo Pellegrini, uomo