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9G8 avvocato Macchiavelli, il quale ha finto un Breve di Eugenio III in approvazione del Decreto di Graziano. Ed ecco con ciò convinta la mia imprudenza e la mal avveduta mia critica nel copiare dal Boemero i nomi di que’ che composero la Congregazione alla correzione del Diritto canonico deputata, giacchè egli è manifesto che chi si è lasciato ingannare da un falso documento del secolo xii , non può averci dato un esatto catalogo de’ correttori del Decreto nel secolo xvi. L’altra nota è alla pag. 261, ove io ho affermato che Adriano VI diede un canonicato a Paolo Giovio con patto che di lui parlasse onorevolmente nelle sue Storie. Osserva qui dapprima V. P. reverendissima che Adriano I I non era capace di procacciarsi le umane lodi, specialmente con tanto discapito della coscienza. Di fatto non sarebbe ella stata una vergognosissima simonia, se nell’atto di dargli il canonicato, Adriano avesse detto sorridendo al Giovio: ma di grazia, il mio M. Paolo, fatemi far buona figura nelle vostre Storie? Osserva innoltre che Benedetto Giovio, da cui raccontasi questo fatto, non nomina mai patto o condizione. E a dir vero, le parole di Benedetto, riportate anche da V. P. reverendissima, son queste: Ei canonicatum... libentissime contulitj ita tamen ut in ejus Historia honorificum locum haberet. Or quelle parole ita tamen ut posson mai significare patto o condizione? Quindi fra le molte obbligazioni ch’io le professo, deesi annoverare ancor questa di avermi fatto conoscere ch’io assai poco so di latino;