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continuator del FI eury conferma ciò ch’io avea detto, che il maestro del sacro Palazzo, a’ tempi di Leon X , non giudicò degno di condanna il libro del Pomponazzi sull’immortalità dell’anima; e perchè forse ha creduto che non mi si dovesse dar fede quando ho affermato che le opere del Pomponazzi son piene di assurde ed empie proposizioni, nggiugne ch’esse furono poi proibite. Le ultime tre di questo tomo, che è stato con particolar bontà rimirato da V. P. reverendissima, appartengono a fr Paolo, e trovansi alle pag. 44° > 449? 4^°* Iy* i° parlo del valore di quel celebre uomo negli studi filosofici; e perciò era ben giusto eli’ ella avvertisse i lettori, come fa in queste note, eli1 egli era amico de’ Protestanti e favorevole alle loro opinioni. Anzi mi fa maraviglia che ne’ primi tomi della mia Storia, ov’io ho ragionato di tanti autori idolatri, non abbia ella prevenuti i lettori che coloro furon tutti imbevuti delle gentilesche superstizioni. Nè solo ella avverte chi legge, ma con paterna amorevolezza dolcemente mi sferza, perciocchè avendo io accennato il zelo del Sarpi, quale sia stato un tale zelo, dice ella, si può agevolmente raccorre da ciò che scrive il Courrayer nella di lui Vita. Io la prego nondimeno a riflettere ch’io parlo del zelo del Sarpi nel servigio della Repubblica: fu da essa impiegato, io dico, ne’ più difficili affari, e in premio della sua attività e del suo zelo distintamente onorato; e la debolezza del mio intendimento non mi lascia arrivare ad intendere , come ci entri qui la Vita che del Sarpi ha scritta il Courrnyer.