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TF.RZO 567 ordine clic ne renda utile insieme e piacevole la lettura. Uomo ancora dottissimo nelle antichità sacre e profane, e insieme nella giurisprudenza, nella filosofia, nella matematica, nell’architettura militare e nelle lingue orientali, fu Domenico Aulisio napoletano, che per molti anni sostenne in Napoli la cattedra del Diritto civile, e ivi morì nel 1717, in età di seltant’otto, o, secondo altri, sessant1 otto anni. Oltre alcune opere legali e filosofiche, ne abbiamo i due libri delle Scuole sacre, stampati dopo la sua morte nel 1729, opera molto erudita, ma non ugualmente felice nel metodo e nello stile; e ne abbiamo ancora alcune Dissertazioni latine sulla costruzion del Ginnasio, sull’architettura de’ Mausolei, ec., delle quali ci dà il catalogo insieme colle notizie dell1 autore il conte Mazzucchelli (Scritt. it. t 1 par. 2, p. 1261 , ec.) (a). (a) Dell’Aulisio parlano più lungamente il P. d’Afflitto (Mem, degli Scritt, napol. t. 1, p. 474) e il Giustiniani (Scritt. legali napol. t. 1, p. 91). A lui può congiungersi Pietro Lasena, oriondo dalla Normandia, ma nato in Napoli nel 1590, e morto in Roma nel 1636. Egli veggendo che alcuni scrittori napoletani eransi, secondo la critica di que’ tempi, impegnati a sostenere che fin da’ tempi di Ulisse erano in Napoli pubbliche scuole , e che Ulisse medesimo, dopo avere distrutta Troia, era stato in esse scolaro, prese a impugnare sì sciocca opinione, e il fece col suo trattato Dell’antico Ginnasio napoletano, stampato in Roma nel Mi jt, c poi ristampato nel 1688, nel quale ei mostra che gli antichi ginnasii non erano istituiti che agli esercizii del corpo, e combatte singolarmente Francesco de Petris, che nella sua infelice Storia di Napoli, stampata nel nvea voluto sostenere quella popolar tradizione. Ma am be