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9’9 gloriose gesta di questo principe, con cui assicurò la pace all’Italia, e vi fece rifiorire gli studi. Ecco in breve sig. abate quanto ella certamente ha scritto contro l’onore letterario della Spagna, e quanto ha dissimulato di ciò che poteva recarle non picciola gloria. Tuttocciò vien da me impugnato nel mio Saggio , e dà a lei ampio campo di entrar in battaglia, sempre ch’ella di buon animo voglia impiegar alcuni giorni in rispondere. Nè si creda che su questi punti possa il pubblico restar persuaso ch’ella abbia dal canto suo la ragione, per quanto si sforzi a levar alto la voce e gridare infedeltà, puerilità, fanciullaggine, paradossi, gigantesche proposizioni, stiracchiature , cavillazioni, ed altre simili leggiadrie, che solo possono far illusione presso il volgo de’" saputi, che non sono in grado, o che non si prendon pena di esaminare a fondo le materie di cui si trattaj non già presso i saggi e perspicaci letterati, che non aman d’essere prevenuti nel giudizio che sono in grado di formare da sè intorno alle opere pubblicate, e che soffrono mal volentieri chiunque pretenda farla da dittatore nella repubblica letteraria. Fin qui la lettera dell’abate Tiratoselii. Non è però men leggiadra la sua P. S. In essa fa sapere al sig. abate suo corrispondente, ch’egli non crede che il sig. abate Lampillas farà alcuna risposta alla sua lettera. E che può egli rispondere (lett. p. 20)? L’Abate. Lampillas risponde, che il sig. abate Tiraboschi ha pur troppo manifestato nella sua lettera che non conosce