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9° 2 liberale in is cred i tare e biasimare i nostri autori , ed assai scarso in lodarli, può esser certo che un saggio ed imparzial giudice si stupirà come abbia egli potuto pretendere di non comparire nemico della gloria dei nostri autori per quelle scarse lodi di cui in questo luogo si vanta; quasi che, a cagion d’esempio, il gran filosofo Seneca sommamente lodato da gravissimi e dottissimi uomini dovesse confessarsi molto obbligato al sig. abate Tiraboschi per qualche piccola lode eh1 egli si è degnato di dargli, mentre allo stesso tempo si vede da lui screditato e biasimato al sommo. Ma molto più stupirà qualunque giudice imparziale di vedere che il sig. abate Tiraboschi, nell’accusarmi che fa di aver io dissimulate molte cose ch’egli ha scritte in lode di alcuni Spagnuoli, cominci colla lode data da lui a Seneca , dove dice, che le Opere morali che di lui abbiamo, sono piene di savissimi ed utilissimi ammaestramenti; quasi che io dissimulata avessi questa lode data da lui a Seneca: eppure nel tomo primo pag. 144 parlando dell’abate Tiraboschi, dico: Non confessa egli stesso che. le Opere morali di Seneca sono piene di savissimi ed utilissimi ammaestramenti? Così pure nel tomo secondo pag. 55, dove parlo della filosofia naturale di Seneca, nella quale pretendo che forse si avvantaggiò sopra tutti gli antichi filosofi , e singolarmente nello scoprire la natura delle comete, aggiungo esser questa osservazione fatta dal sig. abate Tiraboschi. Nondimeno egli francamente asserisce che da me vengono dissimulate queste lodi date da lui a Seneca.