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TERZO 561 Girolamo Lioni (Giornale de Lclter. d Italia, L 28, par. 1, p. 1, ec.), e più brevemente in Ialino il coltissimo abate Facciolati (jFabroni / itae Italor. doctr. ejcccll. dee. 3, p. 3oy. cc.). Egli dopo essere stato in Padova scolaro del famoso Ottavio Ferrari, e dopo essersi ben istruito non solo nell’amena letteratura, ma ancora nella giurisprudenza , nella matematica e nell1 anatomia, passò a Roma nel 1687,e ammesso nel collegio detto de Propaganda tutto si diè agli studi sacri, e si rendette in essi sì noto, che il Cardinal Giuseppe Renato Imperiali andando legato a Ferrara, seco il condusse suo uditore. Tornato dopo sei anni a Roma , si applicò a scrivere la sua grand1 opera sulle antichità di Anzio, e la pubblicò nel 1700 col titolo Monumenta veteris Antii, ec., ed ebbe il piacer di vederla ricevuta con sommo applauso dagli eruditi, e onorata di quegli elogi che ben le eran dovuti. Clemente XI nel 1702 il nominò vescovo d’Adria, ed egli trasferitosi alla sua chiesa, la resse con sommo zelo, senza però intermettere gli usati suoi studi, fino all’an 1717 che fu l’ultimo della sua vita. Più altre dissertazioni e più altri opuscoli appartenenti alle antichità, alla storia naturale e ad altre materie diede egli alle stampe, e più altri rimasero inediti, de’ quali si può vedere il catalogo nelle sue sopraccitate Vite, ove anche ragionasi delle contese che per alcuni di essi ei sostenne. Io aggiungerò qui ancora Girolamo Aleandro il giovane, pronipote dell1 altro Girolamo di cui abbiamo parlato nella storia del secolo precedente, perciocchè tra le