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che ila ine viene scritta come relativa all’avere il Bettinelli dimenticata la memoria del celebre Albornoz. Sì, fedelissimo sig. abate, questa è la buona fede con cui ella cita le mie precise parole senza punto alterarle; questa è la leggiadra maniera con cui ella mi fa dire ciò che io non ho detto, e poi leva alto la voce contro di me in faccia a tutto il mondo. Ma credeva ella forse che in tutto il mondo non dovesse trovarsi chi avesse in mano il mio Saggio, e in esso esaminasse le accuse eli’ ella in1 intenta? Vede in esso chiunque ha occhi in fronte, che dove io conchiudo il ragionamento contro I1 abate Bettinelli con questo periodo: Questa disgrazia però è comune al nostro cardinale con tanti altri celebri Spagnuoli benemeriti delr italiana letteratura, i quali, come abbiam visto , vengono dimenticati dall’autore della Storia letteraria; vede, io dico, che quella espressione questa disgrazia non può giammai riferirsi ad un’assoluta dimenticanza dell’Albornoz nella Storia letteraria , quale non si vede da me additata in tutto quel passo j ma bensì all* assoluta dimenticanza dell’Albornoz nell’opera del Bettinelli, di cui io in quel luogo ragiono; e all’avere il Tiraboschi dimenticati tanti meriti di quel cardinale , che meritavano distinto posto nella sua Storia. Vede che nel mio Saggio è tuli1 altra l’accusa ch’io intento all’abate Tiraboschi di quella eli’ egli si studia di far comparire nella sua lettera. A vista di tutto ciò, non può se non che stupirsi che un uomo ben consapevole di questa sua