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8i>3 Or aprasi in taccia a tutto il mondo il mio Saggio, e leggansi le pagine 202 fino a’ 206 del secondo tomo , e giudichi tutto il mondo della buona fede del mio accusatore. Ivi vedrassi che nemmen una sol volta vien da me rimproverato al Tiraboschi eli1 egli non abbia fatta menzione dell’Albornoz, senza individuare e il luogo dove dovea nominarlo, e in cui certamente non lo nomina; e i meriti di cui far dovea menzione, i quali certamente vengono da lui dimenticati. Vedrassi che in fondo alla pag. 204 comincio a discorrerla del sig. ubate Bettinelli; non meno, io dico, avea tutto il diritto questo gran cardinale tf essere nominato nell elegante Storia del Risorgimento dell’Italia, ec., senza che per quasi due pagine vengano più nominati nè il Tiraboschi, nè la sua Storia letteraria. Termino poi il ragionamento col Bettinelli, e dico parlando di lui: come mai nondimeno, mentre onora tanto la memoria di quelli che promossero le belle arti, ed empirono di versi I Italia, viene all’istesso tempo da lui dimenticata la memoria del celebre Albornoz? Eccovi quel dimenticata la memoria del celebre Albornoz, ch’io rimprovero all’abate Bettinelli, e che quel sig. abate Tiraboschi, che cita le precise parole dell abate Lampillas senza punto alterarle, scrive ch’io ho detto parlando di lui. Dopo aver detto (egli scrive parlando di me) che da me è stata dimenticata la memoria del celebre Albornoz, conchiude: questa disgrazia però, ec.; e in questa guisa fa comparire relativa all’aver egli dimenticata la memoria dell’Albornoz quella disgrazia;