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863 Storia, passa a discorrere di Cajo Plinio Secondo con questa transizione: Assai diverso fu il carattere e il tenore di vita di Cajo Plinio il Secondo detto il Vecchio: e queste parole confessa il sig. abate Tiraboschi che veramente sono sue. Fin qui adunque non v’ è infedeltà. Or io a vista di queste parole, e osservando che il Tiraboschi. senza spiegar quale fosse questa diversità di carattere e di tenore di vita, passava a parlar di tutt’altro, dissi che una tal maniera di scrivere in quelle circostanze era un dar ad intendere che C. Plinio il Vecchio fosse stato un uomo onestissimo J e soggiungo poi: Domando io: può dirsi utile ed opportuno a’ tempi nostri il cercar tutte le congetture, per far credere che fu un uomo bruttato di tutti i vizii, un Filosofo che scrisse altamente della Divinità e della Piovvidenza, qual fu Seneca; ed in confronto suo voler far credere (C un carattere onestissimo e virtuoso un derisore della Divina Provvidenza, un combattitore dell immortalità dell’anima, qual fu C. Plinio? Avrebbe mai sognato nessuno, che dopo aver recate queste mie parole dovesse sclamare il Tiraboschi: « Ma di grazia, ove mai ho io «< scritto che Plinio il Vecchio fosse uomo di « un carattere onestissimo e virtuoso? Legga e « rilegga il Signor. abate Lampillas tutto il passo, oc. « (letl. pag. 8) *>. Ma dove siamo , replico io , caro sig. abate? E quale mai si cred’ella che sia il pubblico d’Italia, a cui presenta questa sua difesa, col fingerlo sbalordito a segno di non vedere clic Tiraboschi, Voi. XV. ai