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846 argomenti, e ragioni; quindi mi figuro di essi, che siano per dire con Tullio, tantum ahest, scribi contra nos nolimus; ut id etiam maxime optemus. In altro luogo poi (pag. 16): non è dunque da maravigliarsi, se tanti letterati spagnuoli, come oggidì sono in Italia, e non hanno avuto il vantiiggio di ehi) io di conoscere dappresso la nobile indole onesta di codesti autori, non possono senza stomacarsi leggere somiglianti opere, e credono affettata ignoranza quelle ch’io chiamo pregiudicate opinioni. Nè contentandomi di aver formalmente dichiarata la mia giusta opinione intorno all1 onestissima indole de’ due eruditi scrittori da me impugnati, rivolsi seriamente il pensiero a rintracciar le sorgenti, onde trassero l’origine siffatti pregiudizi antispagnuoli, e ciò col fine di trarre allo stesso mio sentimento i miei leggitori , e di dissipare dalle loro menti ogni sospetto che potesse in essi nascere intorno alla condotta degli accennati Spagnuoli verso la letteratura della Spagna e suoi letterati, condotta che doveva da me necessariamente manifestarsi. Ma vengono forse tra le annoverate sorgenti prodotte da me le ree intenzioni, il livore, lo sdegno contro la nazione spagnuola? La prima sorgente io la trovo nell1 esempio d1 altri autori che hanno scritto svantaggiosamente della Spagna. « So ben io, dico, che non « soli questi Italiani scrivono così della spa«• guuola letteratura, anzi non è difficile a cre« dersi che abbian succhiati questi pregiudizi <* dalle opere d’altri stranieri (p. 3i) »».