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843 un uomo che ha talvolta abusato del suo ingegno per oscurare la fama de’ più celebri personaggi con gettar dubbi, o risvegliar sospetti, eli altro fondamento non hanno (mi si permetta di dirlo) che un animo mal prevenuto e troppo facile a credere il male ove avrebbe piacer di trovarlo (tom. 3). Se a questo passo il sig. di S. Marc alzasse la voce contro l’abate Tiraboschi, e con tuono patetico gli dicesse: « È ella un Dio che vede « l’interno de’ cuori? o è ella un Profeta che « dal cielo è scorto a conoscere le cose più « occulte? Io nego solennemente di aver avuto « un sì basso motivo nello scrivere , qual è « l’oscurar la fama de’ più celebri personaggi. « Io nego solennemente che abbia piacere di « trovare il male dove mi credo non senza « fondamento di trovarlo; prova evidente ne « sia il dire che fo parlando della morte di « Amalasunta: che mi fa pena una cotal nu« vola sulla vita di Cassiodoro. O ella dunque, « sig. abate Tiraboschi, provi ch’io ho avuta « siffatta intenzione, e che ho provato un si « reo piacere; o io ho diritto di esigere sod« disfazione del torto che mi vien fatto ». Se così parlasse il sig. di S. Marc, cosa mai risponderebbe l’abate Tiraboschi? Ben vede egli, su quanto più giusto motivo sieno fondati questi lamenti, che non quelli eh’egli fa contro di me. Ma valga il vero; nè il sig. abate Tiraboschi può giustamente dirsi reo di aver intaccata la riputazione e buon nome dell’illustrissimo Uezio, o del sig. di S. Marc, nè io di