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83a molto migliori; e ne è pruova la stessa modestia con cui egli scrive, che suol esser tanto maggiore nelle letterarie contese, quanto più dotto è il combattente. Io non vo’ dire con ciò che 1’abate Andres mi abbia convinto; dico che la causa degli Spagnuoli non potea difendersi meglio di quel ch’egli ha fatto, e che Si Pergama dextra Defendi possent.... hac defensa fuissent. Dico che vale assai più la lettera dell’ab. Andres, che tutti i due tomi dell’abate Lampillas. Dico che s’io allora avessi avuto agio a rispondere , l’avrei fatto volentieri, perchè non vi è cosa che più giovi a rischiarare le scienze e le lettere, quanto una onesta e amiche voi contesa con un dotto e ragionevole avversario. Ma io avea allora risoluto di non distogliermi in alcun modo dalla continuazion della mia Storia, e a questo mio proponimento io debbo il piacere»! che or provo di vedermene ormai giunto al line, j Se il sig. abate Lampillas avesse tenuto lo stesso metodo, io farei volentieri applauso al suo talento e al suo amor per la patria. E forse , or che la mia Storia comincia ad accordarmi qualche riposo, impiegherei di buon animo alcuni giorni in rispondergli. Ma come posso io risolvermi ad entrare in battaglia con uno scrittore che legge nella mia Storia cio ch’io non ho mai scritto; che non vi trova ciò che pure da ognuno che abbia occhi in fronte, vi si può trovare e leggere facilmente; che mi attribuisce intenzioni e fini ch’io non ho avuti giammai; che si mostra in somma