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8o(3 del buon gusto introdurvi uno Spagnuolo di merito! Ciò non poteva ottenersi che da un autore il qual fosse prima spogliato affatto de’! pregiudizii antispagnuoli, e tale certamente non era I’ abate Ti rabeschi, mentre scrisse la Storia di quel secolo. —Il solo titolo (p. 40) di Spagnuolo ha privato Igino del meritato posto tra i celebri scrittori del secol d’oro. — Premeva troppo al detto Autore (parla di me, p. 41, e vedete con qual gentilezza)! che non comparisse in Roma nel secol d’oro uno Spagnuolo, il quale fra i letterati romani fosse stato prescelto da Augusto , a cui affidar la cura delI’ imperiai Biblioteca; temendo forse non fosse per perdere molto nella comune estimazione il posto) che egli degnamente occupa, se si sapesse che fin nel secol d’Augusto fu ottenuto da uno Spagnuolo. — Tutti quei Spagnuoli (p. 62), i quali ha stimato il suddetto storico di doversi lodare meritevolmente, vengono da lui pretesi Italiani, quasicchè non potesse combinarsi insieme l’essere Spagnuolo e l esser letterato di merito. — Ciò ben sapeva V abate ’Tiraboschi (p. (63) e credeva troppo ingiusto il non entrar aneli egli nel numero de’ panegiristi di Quintilliano Dover però confessare che Spagnuolo fu /’autore, d una delle pregevoli opere di tutta V antichità... era questo un imbarazzo, dal quale non credi de potersene sbrigare, se non col mettere in dubbio che Quintilliano fosse spagnuolo. — Non così! l’autore della Storia Letteria d’Italia (p. 78), anzi dissimulando che detti principi (Traiano, Adriano e Teodosio) fossero Spagnuoli, priva