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8o5 a scriver la Storia della Letteratura italiana solo per biasimar la spagnuola. Eccovi alcuni traili deir opera del sig. abate Lampillas. Leggeteli, e decidete s1 io poteva esser dipinto con più neri colori. Il sig. abate Tiraboschi, dice egli (par. 1, p. 64), ha loro dato luogo, parla degli autori spagnuoli, nella Storia letteraria A Italia per aprirsi la strada a biasimarli. E poco appresso (p. 65): Adottata dal! ab. Ti raboschi la sfavorevole prevenzione contro i celebri Spagnuoli che fiorirono in Roma dopo la morte d’Augusto, bisognava far comparire nel più orrido aspetto la decadenza della letteratura romana in quel secolo. — Vsdo ben io (p. 89) quanto premeva all ab. Tiraboschi il trovar alcuno della famiglia de’ Seneca accennato tra’ corruttori dell’eloquenza. Così quest’Autore (parla di me, p. 129) trova facilmente ragioni per iscusare gli autori italiani: non, così ei si contiene, allorchè vuol esporre alla vista i difetti degli scrittori spagnuoli. Egli allora non trova espressioni che sieno forti a sufficienza. Nulla perdona , nulla scusa, nulla dissimula, anzi alC opposto si prevale de’ più neri colori per far mar più orrido quel ritratto che ha nelle mani. — Io mi persuado (par. 2, p. 30) che se Balbo fosse vissuto nel secolo dopo Augusto, avrebbe avuto luogo in detta Storia, come altri Spagnuoli, conciosiacchè venendo dal detto autore dipinto quel secolo come corruttore della romana letteratura, bisognava frammischiarvi Spagnuoli a’ quali addossare la causa di tal corruttela. Ma nel secai A oro, nel secolo