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111. C<*lu> Udini. 762 libro toscana. Quest opera si può rimirare come la prima a cui veramente convenga il titolo di Gramatica della lingua toscana, o italiana che vogliam dirla, perchè in essa non si ammucchiano già alla rinfusa e senza ordine, come per lo più erasi fatto nel secolo precedente, i precetti a scrivere in questa lingua correttamente, ma son disposti con ordine e con buon metodo5 e l’autore avanzandosi di passo in passo, conduce saggiamente i lettori per ogni parte, e tutta svolge l’economia e il sistema del nostro linguaggio. Quindi è che ne sono poi state replicate diverse edizioni, e che quest’opera è sempre stata tenuta in conto di una delle più utili che in questo genere abbiamo. Pensava egli di farne una nuova edizione colla giunta di molti altri trattati, ma la morte, da cui fu preso in Firenze a’ 27 di gennaio del 1647, non gliel permise. 111. Molto ancor dee la lingua toscana a Celso Cittadini gentiluomo sanese, uno de’ più dotti uomini della sua età , e la cui erudizione sarebbe assai più conosciuta , se molte altre fatiche non se ne fosser perdute. LT Eritreo ne ha fatto l’elogio (Pinacoth. pars 2 , n. 58), e il celebre Girolamo Gigli ne ha scritta ampiamente la Vita , che è premessa alla nuova edizione dell’Opere di esso fatta in Roma nel 1621. Contiene essa il Trattato della vera origine, e. del processo e nome della nostra lingua, e le Origini della Toscana favella, che erano già state stampate, e innoltre alcuni opuscoli non mai pubblicati, cioè un Trattato degl’Idiomi toscani , le Note alle. Giunte del CasteWelro, e le