Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/23

TERZO 547 giungere a quaranta tomi in foglio, anzi ei dice d1 averla fin d’allora finita. Ma sette tomi soli ne uscirono, co’ quali non compiesi pure la terza lettera dell’alfabeto, e veramente questo saggio non ci rende troppo spiacevole la perdita del rimanente, perciocchè essa è un miscuglio di cose buone e cattive ammucchiato insieme alla rinfusa e senza molto discernimento, e che pruova che l’autore aveva una infinita lettura , ma che mancavagli quel buon criterio , senza cui la letteratura invece di ornare confonde lo spirito. Moltissime ancora sono le carte geografiche da lui disegnate, moltissimi i tomi ad illustrazione di esse da lui pubblicati , e fra gli altri son celebri pel lor numero e per la lor mole l’Atlante veneto e il Teatro della Guerra. Ma più che ogni altra cosa rendetter famoso il P. Coronelli i molti globi da lui medesimo lavorati, fra’ quali risvegliarono l’ammirazione i due più grandi che mai si fosser veduti, da lui fabbricati per ordine del Cardinal d’Etrées, e donati da questo al re Luigi XIV, i quali or sono nella biblioteca del re in Parigi. Per lavorarli fu chiamato egli stesso colà, e condusse a fine il lavoro nel 1683. La vaghezza di essi, gli ornamenti e le iscrizioni ch’egli v’aggiunse allusive all’imprese di quel monarca, renderonli oggetto di maraviglia alla corte e a tutta la Francia. M. de la Hire ne pubblicò la descrizione nell704j e da essa apprendiamo che il lor diametro è di undici piedi, undici pollici e sei linee, e dee perciò rimirarsi come un’iperbole gigantesca quella del P. Franchini, ove afferma Bibliosof. di Scritt.