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xxvi. S<- or annoverano alenili tra1 migliori. 72S LIBRO teatrul poesia francese nominati poc’anzi non si sdegnarono di valersi più volte delle loro fatiche, e di recare nella lor lingua diversi passi de’ tragici e de’ comici italiani; e che il Moliere principalmente ne fece tal uso, che se a lui si togliesse tutto ciò ch’egli ha tolto ad altri, si verrebbono a impicciolire di molto i tomi delle sue Commedie; che finalmente se essi ci andarono innanzi, il fecer seguendo le orme de’ nostri maggiori, i quali aveano spianato e agevolato il sentiero. Intorno a ciò è degno d1 esser letto il Paragone della Poesia tragica d /tal in con quella di Francia del sig. conte Pietro de’ Conti di Calepio eruditissimo cavalier bergamasco, morto nel 1762, in cui si pongono a confronto le migliori tragedie francesi colle migliori italiane, e collo scoprire i difetti che son nelle prime , senza dissimulare que’ delle seconde, si mostra che gli scrittori italiani hanno servito in più cose di guida a’ francesi, e che questi sarebbon più degni di lode, se non si fosser più volte discostati da’ primi. Nella qual opera, benchè possa sembrare che l’autore sia forse alquanto prevenuto in favor dell’Italia , contengonsi nondimeno riflessioni molto utili e critiche assai giudiziose. XXVI. Benchè però il gusto degl’italiani di questo secolo fosse comunemente infelice, possiamo additare alcune tragedie che anche al presente non meritan di essere dimenticate. Fra esse sono degne di onorevol menzione quattro tragedie di Melchiorre Zoppio bolognese, fondatore dell1 Accademia de’ Gelati, e morto in Bologna in età di ottantanni nel 1634, uomo