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XXIII. Noi ime del Biucoolini. rz\ l.’mio francese ed inglese, e anche dopo la bella edb zione di Modena del 1741 •. un’altra vaghissima se ne è fatta in Parigi nel Alla maggior parte delle edizioni di questo poema va aggiunto il primo canto di un poema eroico sulla scoperta dell’America, dal Tassoni incominciato , e che se fosse stato da lui finito, non sarebbe forse divenuto sì celebre come l’altro. Ma è tempo che facciam conoscere il poeta rival del Tassoni, e il faremo facilmente, valendoci dell’esatte notizie che ne ha raccolte il sopraccitato conte Mazzucchelli. XXIII. Pistoia fu la patria di Francesco Bracciolini , che ivi nacque a’ 26 di novembre del 1566. Fu prima in Firenze, ove venne ascritto all’Accademia fiorentina. Indi passato a Roma, entrò al servigio di monsignor Maffeo Barberini, che fu poi cardinale, e finalmente pontefice col nome di Urbano VIII, e con lui andossene in Francia. Dopo la morte di Clemente VIII, il Bracciolini lasciò il servigio del Barberini e la Francia, e tornato alla patria, attese tranquillamente per più anni a’ suoi studi. Ma poichè udì f elezione a pontefice del suo antico padrone, volò a Roma, e da Urbano VIII amorevolmente accolto, fu dato per segretario al Cardinal Antonio Barberini suo fratello. Visse in Roma tutto il tempo del pontificato di Urbano, vi frequentò le più illustri accademie, vi fu udito con plauso, e solo fu, in lui notata una sordida avarizia. Dopo la morte di quel pontefice tornò in Pistoia, e ivi egli ancora non molto dopo, cioè a’ 31 agosto nel 1645, chiuse i suoi giorni. Oltre il poema