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682 libro Per modo, che a gran pena salvonne la vita, inalmente prese gli ordini sacri, e finì di vivere nello spedale della Basilica Lateranense nel 1642. Intorno alle quali vicende di questo non men capriccioso che ingegnoso poeta veggansi il co. Mazzucchelli (Scritt. ital. t. 2, par. 1, p. i5cf) e gli altri scrittori da lui citati. Tre valorosi poeti ebbe anche il regno di Napoli. Il primo fu Salvador Pasqualoni, detto per errore Baldassarre dal Crescimbeni (comment. della volg. Poes. t. 2 , par. 2, p. 292) e dal Quadrio di lui copiatore. Egli era nato in Acumulo città del regno di Napoli nella provincia dell’Aquila, e venuto a Roma nel 1602 , vi ebbe la cittadinanza romana, e nel diploma perciò speditogli egli è detto dottor di leggi. Le Rime da lui pubblicate in Napoli nel 1620 (nel qual tempo non è possibile ch’egli avesse soli Irent’anni, come ha detto il Crescimbeni, poichè nel 1C02 già era dottore) son tali che si possono paragonare con quelle de’ più leggiadri scrittori del secolo xvi, ed egli stesso protestasi nella prefazione di aver presi a sua guida i migliori maestri, e non già quelli che al suo tempo tanto si celebravano. Egli è annoverato dal marchese Manso tra gli amici che ebbe in Napoli il Tasso, e detto da lui intendentis si ino della Poesia non meno che delle Leggi. Delle quali notizie intorno a questo illustre poeta, e de’ monumenti qui accennati, io son debitore all’ornatissimo sig. Pietro Pasqualoni che cortesemente da Roma me le ha trasmesse. Il secondo fu natio di Castel d’Abrigliano presso Cosenza, cioè Pirro Schettini canonico della