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TERZO volta nel i6a3, e che diede occasione a una altra contesa più lunga ancora e più ostinata che le altre finor mentovate. V. Tommaso Stigli ani, natio di Matera nella Basilicata, nel i()o3 era passato al servigio del IIMIU SltjjlMJtica di Parma, come io raccolgo da due let- u,*‘"Ji.intere inedite, una da lui in quell’anno scritta r"“* a Ferrante II Gonzaga duca di Guastalla, e l’altra a lui inviata in risposta dal duca stesso. Fu poscia in corte del Cardinal Scipione Borghesi e di Giannantonio Orsini duca di Bracciano , presso il quale morì dopo il 1625 , in età di ottani’anni (Crescimbeni, l c p. 153, ec.). Or questi avea nel 1601 pubblicate a Venezia alcune sue Rime, che paren conformi al buon gusto. Ma l’applauso eli’ ci vide farsi alle Poesie del Marini, lo invogliò d’imitarne lo stile, e gli accese in seno un’ardente brama di superarne la gloria. Nel 1617 ei diede in luce la prima parte del suo poema eroico intitolato il Mondo nuovo, che or non si legge da alcuno* e descrivendo in esso quel pesce che dicesi uom marino, si fece a descrivere e a mettere in burla lo stesso Marini. Questi, dopo aver avuto a suo rivale il Murtola , non era uomo che potesse temer lo Stigliani. Gli rispose adunque con alcuni pungenti sonetti intitolati Le Smorfie, e in alcune sue lettere ancora il malmenò per modo, che lo Stigliani impauritone, gli scrisse a Parigi nel 1619, assicurandolo che in quelle stanze non avea mai avuta intenzione di prenderlo di mira. Vi ha chi dubita che questa lettera fosse dallo Stigliani finta solo, poichè il Marini fu morto. E certo questi non