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(358 liiwo ilalo i suddetti scrittori. Fratello di Benedetto fu Giuseppe Averani professore egli ancora in Pisa, e autor parimente di molte opere. Ma egli visse fino al 1738, e non è perciò di questo luogo il ragionarne. VL lo non verrò annoverando gli altri professori di lingua greca, che nelle altre università italiane ne tennero scuolaj perciocchè, se vi ebbe tra essi qualche uomo di chiara fama, egli è più noto per opere di erudizione , che per saggi dati di grande perizia in questa lingua, come furono Felice Osio e Ottavio Ferrari nell’università di Padova già da noi mentovati, a’ quali si può aggiugnere Vincenzo Contarini autore di alcuni trattati su diversi punti di romana antichità e di altri argomenti, di cui più copiose notizie ci dà il Papadopoli (Hist Gymn. patav. t. 1, p. 348). Ma non deesi tacere una nuova cattedra di lingua greca aperta in Napoli verso la fine del secolo dall’amor patriottico e dalla munificenza di Giuseppe Valletta, del quale abbiam fatta in altro luogo menzione. Di ciò ne ha lasciata memoria il P. Mabillon, che fu a Napoli nel 1686, e che racconta che quel benemerito cittadino avea col suo proprio denaro assegnato stipendio a Gregorio Masserio sacerdote di Brindisi, perchè v’insegnasse pubblicamente la lingua greca. Più altri Italiani che sepper di greco, abbiamo indicati ne’ capi precedenti, e più altri ne indicheremo in quelli che verranno appresso. E qui ancora se ne potrebbono rammentare alcuni, come il P. Gi amba ti sta Giallini Gesuita palermitano, morto in Roma nel 1672, uomo