Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/118

G4^ LIBRO famiglia de’ Pii in una carta del 1501 trovasi nominato Giovanni Boccalini habi tante nel Borgo (di S. Antonio. E lo stesso Traiano, benchè chiami Loreto sua patria (Bilancia polit. l. 4, p- 3(x>), dice nondimeno che suo padre era stato al servigio di Rodolfo Pio (ivi, l. 2, p. 193). Par dunque indubitabile ch’ei fosse di origine carpigiano, ma nato in Loreto, ove ei venne a luce nel i556 (a). Visse molto in Roma, ove il suo ingegno pronto e vivace rendettelo caro a molti de’ più illustri personaggi di quella città, c ove fu maestro di geografia al Cardinal Bentivoglio che ne lasciò ne’ suoi scritti grata memoria (Mem. l. 1, c. 9). Per opera di essi fu impiegato in diversi governi nello Stato ecclesiastico, e in quello tra gli altri di Benevento. Ma ei fece conoscere che egli era più abile a dar buoni precetti di sana politica, che a porgli in esecuzione, e Roma ebbe non poche doglianze della condotta dal Boccalini in que’ governi tenuta. Forse la poca speranza di avanzarsi più oltre, ma più probabilmente la brama di stampar le sue opere in paese libero, il trasse nel 1612 da Roma a Venezia, ove l’anno medesimo pubblicò la prima centuria de’ suoi lì agguagli di Parnaso, a cui l’anno seguente fece succedere la seconda. Ma non potè lungo tempo goder degli applausi con cui quell’opera fu ricevuta, perciocchè a’ 16 di novembre del 1613 finì di vivere. La comune opinione, • (./) fossori vedersi anche più manifeste piuove della patria del Boccalini nella Biblioteca modenese (l. i, fj. 283).