Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/116

Cì\o LIBRO non giova il far distinta menzione. Le opere di Pompeo Scipione Dolfi sulle famiglie nobili di Bologna , del Libanori e del Ma resti su quelle di Ferrara, di Eugenio Gamurrini su quelle della Toscana e dell1 Umbria, benché contengono molle pregevoli notizie, non sono però tali, alla cui autorità convenga ciecamente fidarsi. Intorno alle famiglie di Genova , io non trovo notizia che dell ’Anni delle Casate nobili di essa di Agostino Franzone. Moltissime opere genealogiche, e singolarmente intorno alle famiglie di Padova e di Venezia, pubblicò il conte Jacopo Zabarella nobile padov ano, delle quali diffusamente ragiona Gregorio Leti (Italia regn. par. 3, p. 265). Ma troppo sono esse sprovvedute di buona critica, perchè possano ora piacere agli eruditi. Delle famiglie fiorentine abbiam già accennato qualche scrittore parlando della Storia di quella città. Niuno ne ebbe Milano, che venisse alla luce. Ma un’opera assai vasta sulle famiglie di quella città, e corredata di gran copia di autentici documenti scrisse Rafaello Fagnani, morto nel 1627, la qual conservasi manoscritta in otto gran tomi in folio nell’archivio del collegio de’ nobili giureconsulti della stessa città (V. Argel. lì ibi. Script, mediol, t. 1, pars 2 , p. 589, ec.). E certo a quegli scrittori che nel tesser le genealogie delle famiglie fecer molto uso de’ monumenti conservati negli archivii, e gli trassero alla pubblica luce, noi dobbiamo esser molto tenuti, perchè in tal modo non solo alla storia di quelle famiglie , ma anche alla storia delle città e delle provincie recarono molto