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men quella della lor provincia di Lombardia del P. Andrea Rovetta, nè quella de’ Canonici Lateranensi del P. don Celso Rosini, nè la Bibliosofia de’ Minori Conventuali del P. Giovanni Franchini modenese, nè alcune altre che abbiamo accennato nel ragionare degli scrittori di storia ecclesiastica, sono tali che corrispondano al merito di quelle Religioni, a onor delle quali furon dirette. La miglior opera di questo genere che si vedesse sulla fine del secolo, fu quella che venne a luce nell’ultimo anno di esso, cioè le Notizie degli Uomini illustri dell’Accademia fiorentina, pubblicata da Jacopo Rilli che ne era console in quell’anno, il qual nella prefazione dice che quell’opera era lavoro di Lorenzo Gherardini canonico della metropolitana di Firenze, dell’ab. Ferdinando Baliotti, di Neri Scarlatti e di Roberto Marucelli; ma vuolsi che gran parte vi avesse il celebre Magliabecchi, e ce lo rende probabile la minutezza con cui quelle notizie sono distese, ove trattasi singolarmente di piccoli opuscoli, di diverse edizioni e delle testimonianze di altri scrittori, nel che consisteva la forza dell’erudizione del Magliabecchi. Di qualche pregio sono ancora le Osservazioni della Letteratura de’ Turchi di Giambattista Donato, stato già bailo in Costantinopoli, stampate in Venezia nel 1688 e il Leibnizio, scrivendo al Magliabecchi da Venezia nel 1690, dice che era quello l’unico libro nuovo degno d’esser letto, che egli avesse trovato in Venezia (Cl. German. Epist. ad Magliab. t. 1, p. 10)1.

  1. Agli scrittori di Storia letteraria deesi aggiugnere