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• ’ PRIMO ^ 85 alla cattedra di S: Pietro, e di ricevere distinte pruove di onore e di stima da’ gran duchi e dagli altri principi della famiglia de’ Medici, fra’ quali il principe Mattia governatore di Siena circa il 1660 dotolla di un annuo assegnamento, affinchè si potessero dare alla luce le opere degli accademici. Aveano già questi il proprio loro teatro per le drammatiche rappresentazioni , il quale fu poscia verso il 1670 con più bella e più magnifica idea rifabbricato, e vi si vider più volte con solenne pompa rappresentate commedie e tragedie composte da valorosi accademici, de’ quali fu essa sempre, come è anche nel! presente, feconda. Con quella degl’Intronati gareggiò l’accademia de’ lloz/.i,la quale pure nel corso di tutto il secolo di cui scriviamo , si mantenne in lieto e fiorente stato, e si accrebbe ancora di numero colf incorporarsi che ad essa fecero nel 1 <_>G5 alcune minori accademie. Le teatrali rappresentazioni erano state il primario fine della istituzione di quest1 accademia, ed esse continuarono a formare il più diletto esercizio; se non che, lasciato in disparte il volgar dialetto sanese, di cui in addietro aveano usato, cominciarono gli accademici a ripulire il loro stile, e ad adattarsi al gusto dei moderni più colti scrittori. Alla eleganza de’ loro componimenti aggiunsero essi la magnificenza delle comparse, che non si vider mai forse sì sorprendenti, come nelle drammatiche azioni di questi accademici. Alcune di esse. che riscosser f applauso e la maraviglia degli attoniti spettatori, si descrivono nelle Memorie delle principali Accademie