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8j libimi corso delle scuole, ivi si esercitavano nell’eloquenza e nella poesia , costume che fu poscia seguito da molti in Firenze, ove celebri furono nel corso di questo secolo le veglie di Carlo Dati , del Lorenzini, del senator Pandolfini , degli Averani (V. Magalotti, Lett, famil. t. 2, p. 28). Queste adunanze acquistando in poco tempo credito e fama , e prendendo più certa forma, vennero a formare due corpi, uno de’ quali diceva si l’università, l’altro 1 accademia, e ad amendue si diede il sopprannome degli Apatisti. Diverso era il lor fine; perciocchè la prima avea a suo scopo 1 illustrazione delle scienze, la seconda esercitavasi principalmente nell’amena letteratura. Il celebre Benedetto Fioretti , noto sotto il nome di Udeno Nisieli, fu, dopo il Coltellini, il più fervido promotore di queste assemblee. I più dotti uomini e i più eleganti scrittori che avesse allora Firenze furono ad esse ascritti, e fra gli altri Francesco Cionacci, Benedetto Menzini, Carlo Dati , Benedetto Buommattei, Francesco Forzoni Accolti, Francesco Adimari, Benedetto Averani, Giambattista Fagiuoli, e molti ancora tra gli stranieri la onorarono col loro nome, come Niccolò Einsio, Egidio Menagio e il Chapelain. Anzi molti ancora tra’ principi e sovrani d’Europa vollero esserne membri, e se ne posson vedere i nomi presso il ranouico Sab ini (Fasti consol. p. 610). Più altre notizie intorno a quest’accademia, che fiorisce tuttora felicemente, sono state diligentemente raccolte dal conte Mazzucchelli (Scritt. it. t. 1, par. 2, p. 875, ec.),