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PRIMO (kj cinquecento e più, e accenna ancora le leggi che ne fece scrivere don Felice Colonna duca di Pagliano, le quali poi serviron di norma a tutte F altre accademie. Anzi ad essa ancor venne ascritto il celebre Niccolò Claudio Fabrizio de Peiresc, a cui, quando finì di vivere, celebrò l’accademia solennissime esequie. La sala stessa in cui teneansi le adunanze, colla sua magnificenza e colle imprese de’ celebri letterati che n’erano membri, sembrava ad esse invitare; e intorno ad essa aggira vasi una vaga ringhiera, dalla quale le dame e le principesse romane godevano aneli’ esse di starsi spettatrici di sì lieto spettacolo (a). In tal felicissimo stato mantennesi l’accademia degli Umoristi fino al 1(170. Ma poscia ella venne languendo, finchè totalmente si estinse. Clemente XI, che già era stato accademico, volle nel 1717 rinnovare una sì illustre accademia, e ne nominò presidente don Alessandro Albani, che fu poi cardinale. Ma non pare che questo rinnovamento fosse di lunga durata. IX. Di quella degli Ordinati io ho fatto un cenno nella Storia del secolo precedente, seguendo il Quadrio, che agli ultimi anni di esso (a) Erasi però anche nell’accademia degli Umoristi introdotto il cattivo gusto del secolo scorso; e a ciò pare che alluda il Redi iu uua sua lettera scritta da Roma nel i65os A questi giorni, dice egli, si fece l Accademia degli Umoristi coll1 intervento di molli cardinali e prelati: l’orazione fu ordinarissima: le poesie arci01 di mirissime: tante, tante: le nostre Accademie di Firenze vi possono stare, ec. (Op. A 5 , p. 1 ed. napoL 1778). -