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degna ini sembri d’esser qui rammentata distintamente (d). Molto più scarsi lumi abbiamo (a) Un onore ebbe al principio di questo secolo F università di Padova, di cui ella può andare giustamente superba , cioè di avere per alcuni mesi quasi a suo alunno il gran Gustavo Adolfo principe ereditario allora e poi re di Svezia , e uno dei più famosi sovrani che abbia avuti P Europa. 11 Papadopoii, citando altri scrittori padovani, lo afferma (Hist. Gymn. patav. l. 2, c. 44) » n,a frammischia al racconto sì gravi errori, che quasi si crederebbe di’ ei ci narra una favola. Ei dice che quel re discendeva dall antica stirpe dei Jagelloni re di Polonia, il che è falsissimo; e fissa la venuta di questo principe all’anno 1611, in cui egli trovossi all’assedio di Colmar, e in cui pur succedette al re Carlo IX suo padre. Ma convien separare gli errori del racconto, dal racconto medesimo. Questo è certissimo; perciocchè, per tacer del Viviani, che nella \ ita del Galileo il racconta, sol però come cosa che hassi per tradizione, ne abbiamo l’indubitabile testimonianza del Galileo medesimo, il quale in una lettera da me pubblicata, e che si potrà leggere , ove di lui tratterassi, parlando dei suoi sistemi e delle sue scoperte , dice; Alcuna cosa su questo proposito mi uscì di bocca, allor quando si degnò di sentirmi a Padova il Principe Gustavo di Svezia , che da giovane facendo V incognito per f Italia. si fermò quivi colla sua comitiva per molti mesi, ed ebbi la sorte di contrarvi servitù mediante le mie nuove speculazioni e curiosi problemi , che venivan giornalmente promossi, e da me risoluti, e volle ancora di’ io gli insegnassi la lingua Toscana. E di fatto sappiamo dal Puftendorf, eh* ei possedeva e parlava bene la nostra lingua. Questo è dunque un fatto innegabile; e la difficoltà tratta dalla serie delle azioni del gran Gustavo sciogliesi agevolmente, fissandone il viaggio in Italia e il soggiorno in Padova all’an 1609, in cui, e non nel 1611, era ivi il Galileo, e in cui quel principe contava 15 in 16 anni di età. Quindi a ragione il defunto re di Svezia , imitatore ed emulatore del coraggio, del senno e delle