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ostante no fu ella assai men provveduta che nel secolo precedente, c perciò non è a stupire che quell’ardente entusiasmo pe’ buoni studi, che in quasi tutta l’Italia crasi allora acceso, si venisse in alcune provincie raffreddando non poco, e più scarsi perciò e ancor meno felici fossero i frutti che se ne colsero.

Capo III.

Università, Scuole pubbliche eA’Accademie.

I. Qui ancora scarso argomento di storia ci viene innanzi, e ciò che nel secolo xvi ha occupati due capi, ci convien qui restringerlo entro un solo, perchè esso abbia pure qualche estensione. Le università italiane nel corso di questo secolo non ci offrono nè quelle memorabili rivoluzioni che vedevam sì frequenti ne’ secoli addietro, nè quegli esempii di gara tra le une e le altre nel richiamare alle lor cattedre i più celebri professori, de’ quali non pochi abbiam veduti nel secolo precedente. Esse ancora parvero soffrir non poco di quel languore che su tutta l’italiana letteratura si andò spargendo, e quelle della Toscana furon le più felici, perchè ae’esse non venner meno i suoi splendidi mecenati. Scorriamole nondimeno u’una dopo l’altra, e raccogliamo, come meglio è possibile, le poche notizie che ne troviamo negli scrittori di que’ tempi.