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5o libro fatta menzione nella storia del secolo XVI, parlando dell’Accademia degli Alterati (t. 7 par. 1, p. 144), che in casa degli Strozzi si radunava y ma qui è luogo a parlarne più stesamente, perciocchè egli visse ancora molti anni di questo secolo, e non morì che nel i(>34, in età di 83 anni. Oltre 1 elogio fattone dall’Eritreo (Pinacoth. pars 2, n. 11), ne abbiamo più distinta contezza ne’ Fasti consolari dell1 Accademia fiorentina (p. 2^4) > ne’ quali ancora si è pubblicata la Vita che aveane scritta l’arcidiacono Luigi Strozzi. La casa di Giambattista , dicono questi scrittori, poteva dirsi una pubblica università. a cui tutti concorrevan coloro che bramosi erano d1 istruirsi in qualunque si fosse scienza. Egli versatissimo nelle lingue italiana, latina e greca, e negli studi della filosofia e della teologia , a tutti i giovani che a lui venivano , ne dava lezioni, ammaestrandoli gratuitamente con sommo zelo , eccitandoli a disputare tra loro, e animandoli a coltivar con ardore gli studi. Se alcuni fra questi giovani erano bensì forniti di acuto ingegno, ma sprovveduti di beni, sicchè non potessero senza disagio esercitarsi nelle lettere, ei sovveniva loro pietosamente, e li forniva di libri, di vesti, di cibo, di stanza e di qualunque altra cosa facesse lor d’uopo} nel che giunse egli a tale liberalità, che terminandosi in lui un ramo di quella illustre famiglia, assai poche sostanze lasciò a’ suoi eredi. I gran duchi, ai tempi de’ quali egli visse, lo ebber carissimo; e il pontefice Urbano VIII, appena salito sulla cattedra di S. Pietro, chiamollo a Roma nel 1624 J volle eh’ei