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PRIMO 43 ebbe, come si è detto, breve pontificato, e sol quanto bastò a render più dolorosa la perdita che la Chiesa fece di un tal pontefice, in cui tutte le più belle virtù vedeansi maravigliosamente riunite. I pontificati di Clemente X e d1 Innocenzo XI non ci offron cosa che in questo capo sia degna di particolar ricordanza; il primo, perchè la decrepita età del pontefice non gli permise di governar per se stesso, e lo costrinse a lasciarne il pensiero a chi fu più sollecito de’ suoi vantaggi, che dell1 onore del pontefice stesso; il secondo, perchè occupossi principalmente nel toglier dalla Chiesa gli abusi, e nel sovvenire alle pubbliche calamità. De’ due ultimi papi che nel corso di questo secolo sederon sulla cattedra di S. Pietro , cioè Alessandro VIII ed Innocenzo XII, il primo troppo tardi vi giunse, perchè potesse dar molte pruove del grande e generoso suo animo, il secondo lo fece conoscere nelle grandiose fabbriche da lui intraprese, e nelle copiosissime somme da lui profuse a beneficio degf infelici che gli ottennero il nome, di cui non v’ha il più onorevole e il più glorioso, di padre dei poveri. XI. A questi principi italiani, che col favore e co’ premii fomentaron le lettere, due stranieri voglionsi aggiugnere, che a’ dotti italiani fecer provare gli effetti della loro munificenza, cioè Cristina reina di Svezia, e Luigi XIV re di Francia. La prima, di cui non è agevole a diffinire se maggiori sian le lodi che alcuni le hanno profuse, o i biasimi di cui altri han cercato di ricoprirla, ma che fu certamente donna XI. La rapina Cristina e Luigi XIV are ordino onori r pensioni a’ Irllerati italiani.