Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/534

5 22 APPENDICE c elio 1 opinione da lui insegnata fosse dallo stesso tribunale proscritta non altrimenti che eretica, son cose a tutti notissime, e delle quali non è lecito il dubitare. Ma non ugualmente son note le circostanze che precederono e accompagnarono questo fatto, e dalle quali sole si può raccogliere se il Galileo fosse in qualche modo colpevole, e quai motivi spingessero quel tribunale a sì rigorosa condanna. Erasi il Galileo recato la prima volta a Roma fin dal i6n7ma in quel primo viaggio del sistema copernicano non si fece alcun motto, o perchè egli non se ne fosse ancora abbastanza occupato, o perchè non avesse ancor fatta pubblica la sua opinione. I satelliti di Giove da lui poc’anzi scoperti, e appellati pianeti Medicei, fecero allora il principale argomento de’ discorsi da lui tenuti co’ filosofi e co’ matematici romani. Scrive egli stesso al segretario Vinta di aver trovati il P. Clavio e due altri Gesuiti assai dotti astronomi occupati nel confermare con nuove osservazioni le sue scoperte , e nel ridersi di un certo Francesco Sizi che aveale combattute (Fabbroni, Lett. cT Uom. ili t 1, p. 32). E veggiamo ancora da’ documenti prodotti dal dottor Giovanni Targioni , che lo stesso Cardinal Bellarmino, che poi ebbe’ parte, come vedremo, nella prima proibizione del sistema copernicano, avea egli stesso voluto osservare i fenomeni dal (Galileo scoperti nel cielo, e aveane chiesto il parere al P. Clavio medesimo, e a tre altri matematici gesuiti, i quali gliene aveano confermata la verità (Atti e Mem. dell’Accad. del Cim. t. 2, par. 1, p. 19, 20). Ma