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PRIMO 4* lasciò, c ne esislou tuttora in iloina del suo favore verso le belle arti, e delle sue magnanime idee nclf abbellire ed ornare vie maggiormente quella gran città, e a lui fra le altre cose si attribuisce la gloria di aver condotta al suo compimento la basilica Vaticana. X. In Alessandro VII, detto prima il Cardinal Alessandro Chigi, noi abbiamo un altro poeta assiso sulla cattedra di S. Pietro, e poeta ancor più elegante di Urbano VIII, come ben ci mostrano le poesie che sotto il nome di Filomato e col titolo Musæ Juveniles ne furono magnificamente stampate in Parigi nel 1656. Egli si esercitò soltanto nella poesia Ialina • ma in essa, non ostante f infelice gusto del secolo, ei fu sì felice, che può uguagliarsi co’ più eleganti poeti del secolo xvi, e forse ancora precederne molti nella vivacità e nell’estro. Avea egli avuto all" età fanciullesca a maestro Celso Cittadini, e dicesi che in età di soli 11 anni componesse un lungo poema sulla Battaglia de’ Pigmei colle Grù (Ciacon. et Oldoin. l. cit). Caro perciò al pontefice Urbano VIII, fu da lui sollevato a’ più ragguardevoli onori della prelatura, e adoperato in nunziature e in altri cospicui impieghi. L’amicizia da lui costantemente avuta con Gian Vittorio Roscio, noto sotto il nome di Giano Nicio Eritreo, e le moltissime lettere da questo scritte al Cardinal Chigi, che si hanno alle stampe, ci mostrano quanta fosse la stima che del cardinale avea l’Eritreo, e quanto il cardinale, anche fra le gravi sue occupazioni, continuasse ad amare e a coltivare le lettere. Fatto pontefice,