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AL CAPO II DEL LIBRO II , 517 «pnza che alcuno vi si opponesse5 e che quando venne alla pubblica luce, non ebbe altro mecenate che un papa. Or ditemi per vostra fede se siavi mai stata alcuna opinione filosofica che tanti contrassegni di approvazione abbia riportati da’ papi e dalla corte di Roma, quanti riportonne il sistema copernicano. E nondimeno io debbo aggiungervi cosa che vi recherà ancora maggior meraviglia. Eran cominciate l’anno 1616 le controversie tra l’Inquisizione romana e il Galileo, e a lui era stato ordinato di non difendere il sistema copernicano. L’anno seguente 1617 venne a morte in Bologna Giannantouio Magi ni astronomo a que’ tempi assai rinominato, e conveniva perciò a quella pontificia università provvedere di un nuovo professore d’astronomia. Or a chi credete voi, o signori, che si volgesse il pensiero? Al più dichiarato sostenitore, anzi all’ingegnoso perfezionatore del sistema copernicano, dico al celebre Giovanni Keplero, il quale già da 20 anni (perciocchè la prima opera astronomica da lui pubblicata appartiene al 1596) erasi dichiarato apertamente in favor di Copernico. A lui a nome di quella celebre università fu offerta la cattedra di astronomia - e se molte ragioni che dal Keplero nella sua risposta si adducono, per non accettar quest1 onore , non 1’avesser distolto, sarebbesi veduto il secondo autore, per così dire, del sistema copernicano condotto alla più celebre tra le università pontificie un anno doppoichè al Galileo erasi divietato il sostener quel sistema. La serie di questi fatti eli’ io vi ho esposti