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AL CAPO II DEL LIBRO II 5oy e premiato da’ papi e dalla corte romana, onorato dell1 amicizia di un cardinale, e la cui opera in un altro cardinale trova un rispettabile mecenate. Ma ciò non basta. Questo sistema rozzamente adombrato dal Cusa, fu poco appresso a maggior perfezione e a maggior evidenza condotto da Niccolò Copernico. E Niccolò Copernico ancora ebbe in ciò il favore e la protezione de’ papi e della corte romana. Piacciavi , o signori, di venir meco seguendo le principali epoche della vita di questo grand’uomo, e voi non potrete non esserne pienamente convinti. Il Copernico nato in Thorn l’anno 1472 venne egli pure, come già il Cusa, ancor giovinetto in Italia, e nell’università di Bologna fece il consueto corso di studi. Eravi allora professore Domenico Maria Novara ferrarese, uno d«;’ più dotti astronomi che di quel tempo fossero in Europa. Se questi avesse egli pure abbracciato il sistema della mobilità della Terra, non possiamo accertarlo. Sappiamo però, per testimonianza di Giorgio Gioachino Retico scolaro e compagno indivisibile del Copernico, che questi insiem col Novara occupavasi spesso in Bologna in fare osservazioni astronomiche, e che fatto conoscere per tal maniera il suo valore in questi studi, fu circa l’anno 1500 chiamato a Roma , e nominato pubblico professore di matematica. Continuò ivi il Copernico le sue astronomiche osservazioni, e non è impossibile ch’egli cominciasse in Roma a formarsi nell1 animo il suo sistema. Ma io non voglio affermar cosa che appoggiata non sia ad autentici monumenti. Abbandonò il Copernico